Ass. Casa del Popolo “F.lli Taddei”

CLIENTE PROGETTISTI ANNO PROGRAMMA SUP. INTERVENTO STATO DEI LAVORI UBICAZIONE
Ass.ne Casa del Popolo “F.lli Taddei” Arch. Luca De Lorenzo
Arch. Mirko Rovini
2012-2013 Teatro
Sala polivalente
550 mq Progettazione esecutiva Firenze (FI)

L’intervento di ampliamento e riqualificazione della sede dell’Associazione Casa del Popolo Flli Taddei nasce dalla necessità di adeguamento alle esigenze della sua comunità: questo spirito, maturato negli anni, ha permesso la nascita di energie e numerose attività culturali, sportive, ricreative. Oggi, in un epoca dove stare insieme è diventato difficile, questa nuova iniziativa assume un significato ancor più rilevante. Al centro del progetto l’uomo e le sue necessità di relazione messe a confronto e legate con le nuove necessità di gestione sostenibile di fabbricati cosi importanti. Il circolo oramai da anni necessita di spazi ricreativi che possano accogliere nelle varie ore della giornata attività e persone (briefing, attività per anziani, yoga, ballo ecc). Ritrovare uno spazio unitario, facilmente accessibile dal circolo e dallo spazio pubblico, sembrava essere uno spunto importante: il piano terra del fabbricato è di fatto uno spazio-identità di collegamento tra la corte del circolo e Via B. da Montelupo. Uno spazio multifunzionale con doppio accesso (capienza al di sotto delle 100 persone) che può suddividersi in maniera flessibile tramite pareti leggere scorrevoli, a seconda delle attività. Esso diventa d’estate, grazie alla vetrata sul lato sud apribile, uno spazio integrato con la corte verde. Sempre al piano terra troviamo spazi accessori alla sala polivalente e i servizi igienicosanitari dedicati con bagno per disabili, oltre al foyer del teatro-auditorium anche questo completato con un servizio igienico per disabili. Questo ambiente d’ingresso funge sicuramente da connessione trasversale pubblico-circolo, superando i dislivelli altimetrici e permettendo l’accesso tramite scala ed ascensore al piano superiore.

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L’edificio, che si sviluppa su 2 livelli fuori terra, dedica il secondo piano esclusivamente ad attività di teatro-auditorium. La sala di tipo integrato, dimensionata in funzione delle 2 uscite di sicurezza possibili, potrà accogliere 142 spettatori (con 2 posti per portatori di handicap). La scala di accesso, che collega i due livelli, prospetta su una grande vetrata dalla quale si creano relazioni visive sulla corte, determinando uno spazio gradevole, dove interno ed esterno si fondono. Dal ripiano di sbarco si accede a tutti gli ambienti funzionali di questo secondo livello quali l’accesso al palco (tramite disimpegno), i camerini, il locale deposito, i servizi igienici e l’ascensore. Sono stati giustamente previsti spazi calmi per l’evacuazione in sicurezza dei disabili; uno di questi è situato all’uscita della seconda via di esodo,quella che sfocia sulla strada interna di collegamento tra via B. da Montelupo e via Pisana. Tale collegamento, da sempre di vitale importanza, verrà mantenuto grazie ad un porticato che garantirà la medesima possibilità di percorrenza: in particolare questo percorso si dilaterà nella nuova corte interna, che diverrà dunque uno spazio filtro tra i vecchi e i nuovi volumi e che non sarà quindi solo uno spazio di passaggio ma anche di sosta e relax, dal quale si potrà usufruire delle attività del circolo. Per quanto concerne il contesto urbano ed il volume in progetto, l’idea cerca di inserire, in un agglomerato di non elevata valenza ed “informe”, a confine con la storica via Pisana ma non in diretto contatto, un volume con una propria identità anche e soprattutto costruttiva: la scelta dei materiali (bioedili) ricerca evidentemente un’integrazione cromatica. I due livelli vengono enfatizzati tramite la scelta di differenti materiali di rivestimento, quali l’intonaco per livello 0 e il sughero a vista per il livello 1, con interruzioni materiche verticali (come la grande vetrata sulla corte interna) atte a creare un evidente connessione col il terreno (stesso espediente per la porzione di parete in sughero a vista su via Baccio da Montelupo).

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La scelta poi di dare un’ immagine dinamica del piano primo, correlata all’immagine del flusso carrabile cittadino, determina delle striature scavate, le quali integrano le poche aperture necessarie all’attività, trasformandole in materia (uso di un vetro semiriflettente). Ciò permette la smaterializzazione del fronte principale dell’edificio su Via B.da Montelupo, il quale per obbligate necessità planimetriche non può che avere un rilevante impatto visivo. La finestra a nastro della sala multifunzionale fronte Via Baccio da Montelupo, tende a spezzare dinamicamente la continuità prospettica, creando un rapporto luce–ambiente molto più diretto rispetto al livello 1. Questo si rende necessario anche per il diverso uso dei 2 piani: nella sala teatro è infatti previsto, come da norma, un impianto ricambio d’aria con recuperatore di calore. La copertura verrà realizzata a bassa pendenza per non aumentare ulteriormente l’impatto visivo e lasciare pulito il volume: essa sarà di tipo ventilato e in materiale metallico non riflettente, al fine di evitare fenomeni di abbagliamento verso i piani degli edifici alti contigui. Tale copertura presenterà inoltre una sottostruttura integrata che permetterà il posizionamento delle fonti rinnovabili. Il progetto oltre ad avere un notevole valenza architettonica dettata dalle nuove tecnologie bioedili e bioclimatiche utilizzate, riconferma, in chiave contemporanea, il ruolo del Circolo come grande polo di aggregazione socio-culturale nel contesto urbano per la comunità trasformando il collegamento pedonale tra le due arterie principali da semplice passaggio a spazio urbano pubblico che si allarga nella corte interna.

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